Orchis italica  Poiret

 

                 

 

 

     
  Note Tassonomiche:  
 

Etimologia:

dal Latino italicus, per la sua diffusione in Italia.  
 

Sinonimi:

Orchis longicruris Link.  
 

 

 
  Descrizione:  
 

Lo scapo è verdastro in tutta la sua lunghezza; le foglie basali sono disposte a rosetta, mentre quelle superiori abbracciano lo scapo; le brattee sono piccole, acuminate, lunghe meno della metà dell'ovario; lo sperone è lungo circa la metà dell'ovario, cilindrico o leggermente schiacciato, con apice tronco e leggermente rivolto verso il basso, di colore biancastro-rosato; l'infiorescenza è molto fitta, in una prima fase di forma conica, poi man mano assume una forma più o meno ovoidale; i fiori hanno colori rosa-porporino più o meno carico, i tepali esterni sono riuniti a formare un casco; il labello è nettamente più lungo dei tepali, profondamente trilobo, con i lobi laterali acuti (lineari o nastriformi) e quello centrale (nettamente più lungo dei due laterali) ulteriormente diviso in tre segmenti (di cui quello mediano è più corto e più stretto rispetto a quelli laterali), il suo colore varia dal biancastro al rosso porporino, ma nella maggior parte dei casi è rosa con la parte basale biancastra e con piccole macchie rosa-porporino.

 
     
  Somiglianze ed Osservazioni:  
 

Comunemente conosciuta come "uomo nudo" per la forma del labello che evoca, appunto, detta figura. Potrebbe grossolanamente essere confusa con Orchis simia Lam., che si distingue, principalmente, per avere il labello con i lobi laterali "arricciati" e di colore porpora abbastanza carico (in contrasto con la rimanente parte che è biancastra).

Questa specie è stata segnalata sul Vesuvio esclusivamente in un lavoro di Colonna pubblicato nel 1616 e data per scomparsa in tutti i lavori successivi. Tuttavia, sono quattro anni che, regolarmente a cavallo tra aprile e maggio, troviamo alcuni esemplari in due stazioni conosciute. Ad oggi (2008) abbiamo avuto l'occasione di osservare almeno otto esemplari diversi (quattro per ciascuna delle due stazioni) la cui fioritura si è alternata negli anni di osservazione (si trattava sempre di esemplari diversi da quelli che fiorivano negli anni precedenti) per cui non possiamo escludere che le colonie siano, in realtà, più numerose.

Nell'ultima foto proposta è possibile ammirare uno degli esemplari rinvenuti sul Vesuvio nel 2008 con indicazione delle relative coordinate GPS; le ultime due cifre di latitudine e longitudine (e l'ultima cifra relativa all'altitudine) sono state volutamente oscurate per preservare la stazione di crescita.

 
     
  Diffusione e ritrovamenti:  
 

Frequente in Centro e Sud Italia, tranne che in Sardegna. In Campania si trova un po' ovunque, compreso sul Vesuvio dove fiorisce verso la fine del mese di Aprile; segnalata anche nel Parco del Partenio; molto diffusa nel Parco regionale di Roccamonfina-Foce del Garigliano e nel Parco del Cilento e Vallo di Diano. Si tratta di una delle specie che abbiamo incontrato in Autostrada, in particolare sulla Roma-Napoli.

 
     
  Bibliografia:  
  G.I.R.O.S. "Orchidee d'Italia" - 2009.  
  Nazzaro R. e Cozzolino S. "Le Orchidee del Parco (Nazionale del Vesuvio)" - 2002.  
  Rossi W. "Orchidee d'Italia" - 2002.
  Miele D. e Sirignano G. "Le Orchidee del Parco del Partenio" - 2000.
  Bevilacqua F. e Croce A. "Orchidee spontanee del Parco regionale Roccamonfina-Foce del Garigliano" - 2000.
  Nazzaro R., Menale B. e Di Novella N. "Le Orchidee del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano" - 1999.
  Orchis italica sul forum dell'AMINT.
 
 

 

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